Stamani mi sono svegliato tardi ma nella testa avevo quel colletto Nord del Prana che appare così diverso innevato con il suo canale che scende a Nord Ovest e l’altro che scende a Nord est. Vorrei scendere il Canale a Nord Ovest ma come sarà l’innevamento? La pendenza? Devo andare a vedere. Alle 9 parto da casa, è il terzo giorno consecutivo che risalgo il Prana (cima delle Apuane meridionali) da Metato. Risalgo la via cementata che parte dal parcheggio di Metato in velocità con tutto l’armamentario e arrivo in zona neve, metto gli scarponi e risalgo la strada innevata, spesso ghiacciata che aggira il prana da Nord Ovest. La strada diventa presto un sentiero innevato e arrivo alla cresta da seguire per raggiungere il colletto Nord. Metto le pelli e risalgo il pendio fino ad arrivare sulla cresta che da sopra Camaiore, c’è un bel vento da Ovest, la neve è trasformata, di polvere non ce nè più l’ombra. Attraverso un canale che da verso nord Ovest e inizio a risalire i ripidi pendii sotto il colle, presto le pendenze si fanno sostenute e capisco subito che è meglio togliersi la split e risalire i pendii a piedi per via diretta. Risalgo i pendii aperti sotto il colle, fior di pendii con pendenze che incima toccano abbondantemente i 50°, penso che scenderò da questi pendii perchè a prima vista il canale a Nord Ovest che parte dal colle ha molti sassi affioranti, poca neve e la pendenza è elevata. Arrivo sul colle Nord del Prana ma non è freddo, le nudi sono stracciate dal forte vento, dò un’occhiata ancora al canale ma non ci sono le condizioni, troppo pericoloso, me lo tolgo subito dalla testa. Mi giro e cosa vedo? A Nord est un largo canale poco marcato parte dal colle e scende dritto come un fuso solcando tutto il pendio, bellissimo, ha anche una pendenza di tutto rispetto, alla partenza saranno 45 gradi abbondanti, l’innevamento è perfetto e la consistenza della neve permette la discesa. Monto la split e improvvisamente mi prende un freddo alle mani che devo mettermele in bocca dal dolore, il vento spinge a 2000 e anche se la temperatura non sarebbe fredda, il vento fa il suo porco lavoro. Cambio i guanti e metto le Moffole, decido di scendere con una piccozza e un bastoncino in pugno in maniera da saggiare la neve ad ogni curva. Che posto, con queste condizioni di innevamento tutto sembra diverso e da quassù è molto più ripido di quello che sembra a vederlo dal basso. Fortunatamente la neve è morbida altrimenti sarebbe stato tutta un’0alta roba. Cominci a fare curva dopo curva, il canale è largo e non mi fido molto della neve con questo rialzo delle temperature, sto sul un lato e curva dopo curva arrivo ad intersecare il sentiero che passa qualche centinaia di metri più sotto. Sono soddisfatto, una giornata partita a rilento mi ha fatto conoscere un nuovo itinerario in rarissimi casi in condizione. Il Prana una montagna conosciuta come dolce ha i sui lati ripidi e che ripidezza, assolutamente da non sottovalutare. Ciao a tutti