SCALA DELLE DIFFICOLTA’

Scala Blachère

La prima scala di difficoltà dello scialpinismo che andremo ad analizzare è la Scala Blanchère. Questa scala è molto utilizzata e fu introdotta negli anni quaranta dal francese Blachère Gérard.

La scala Blachère prevede 3 soli gradi:

  • MS – medio sciatore: pendii facili, fino a 30 gradi;
  • BS – buono sciatore: pendii fino a 40 gradi, per tratti brevi e poco esposti;
  • OS – ottimo sciatore: pendii anche oltre 40 gradi, passaggi obbligati ed esposti.

In alcuni casi si aggiunge una “A” (MSA, BSA, OSA). L’aggiunta della lettera “A” sta a indicare la presenza di difficoltà alpinistiche.

Anche se questa scala è veramente semplice da consultare ha diciamo il grosso difetto di attenersi esclusivamente alla bravura dello sciatore. Le capacità dello sciatore non sono così facilmente misurabili in maniera oggettiva. Non solo ma la scala si conclude bruscamente su OSA e credo che tutti gli sci alpinisti concordino che non tutti gli itinerari marcati OSA siano in tutto uguali e richiedano le stesse capacità tecniche.

La scala di Traynard

Per cercare di risolvere le restrizioni contenute dalla scala Blachere molte guide alpine affiancano questa scala a quella di Traynard.
Questa particolare scala è molto legata alla pendenza del pendio che andremo a scendere e ha la particolarità di fornire informazioni di rilievo sui punti più delicati della discesa offrendo così una più chiara situazione delle difficoltà.

  • S1 Pendio con lieve pendenza, dove è possibile procedere senza avere una via obbligata
  • S2 Qualche dosso e ondulazione del pendio, ma la discesa è comunque agevole
  • S3  La pendenza del pendio si fa più accentuata (fino a 35°),  non risulta  sempre possibile procedere in linea retta; anche la discesa si fa più controllata e tecnica, sia pure concedendo una certa libertà del percorso
  • S4 Terreno ripido con passaggi obbligati ( fino a 45°), non è possibile curvare a piacimento. Si entra nella pratica dello sci ripido
  • S5 Pendenze elevate e continue (45°-50°) dove è richiesta una perfetta padronanza della tecnica sciistica e un buon equilibrio psicologico
  • S6 Massima difficoltà prima dello sci estremo, importanti tratti fino a 50-55° dove l’esposizione è forte.

La scala dell’esposizione

E’ di fondamentale importanza valutare anche l’esposizione del pendio che andremo ad affrontare ossia le possibili conseguenze dovute al contatto con degli ostacoli nel caso di caduta. L’esposizione dipende dalla pendenza del pendio affrontato, dalla continuità del tratto ripido ma anche da quello che è sotto di noi (rocce, salti di roccia ecc..).

La scala dell’esposizione si articola su 4 livelli:

  • E1 Pendio uniforme dove eventuali ostacoli come rocce o alberi non obbligano in modo significativo il passaggio
  • E2 Nel pendio ci sono ostacoli come brevi barre rocciose che ne interrompono la continuità. Un’eventuale caduta è potenzialmente pericolosa anche se la caduta in alcuni casi è ancora controllabile.
  • E3 Pendii con passaggi obbligati e alti salti di rocce. Un’eventuale caduta non è sicuramente controllabile e può portare a gravissime conseguenze
  • E4 Esposizione massima e continua su alti salti di rocce. Assolutamente vietato cadere, la probabilità di sopravvivenza è pressoché nulla