Sui monti nevica ininterrottamente e in quantità apocalittiche da giorni, quale migliore occasione per fare una linea sognata da anni ma mai in condizioni sui monti di casa. Stamani di buon ora con l’amico Andrea G. partiamo da Tre scolli con già una buona quantità di innevamento, appena cinque minuti dopo qualche metro più su calziamo gli sci con le pelli e iniziamo la risalita del sentiero. C’è una quantità di neve impressionante già nel bosco, una roba mai vista così in basso. Il paesaggio è di un candore e di un bianco accecante, gli alberi piegati, ricoperti da un manto di neve spesso. Arriviamo al burrone di Sigliora e per sicurezza lo attraversiamo in un punto che a noi pare molto meno carico di neve  ammaliati da quel panorama incredibile e ammirando sopra di noi la linea che vorremmo percorrere alla sinistra orografica della cresta Nord Ovest. Andrea va come un treno, io ho problemi con un bastoncino ma piano piano guadagno la cresta, sul versante Nord est che da verso il rifugio la copertura nuvolosa comincia ad avanzare facendoci temere per la visibilità. Risaliamo in velocità la cresta che sembra fatta di panna montata con gli sci ai piedi e finalmente arriviamo in vetta. Felici di quello che vediamo c’è poco da aspettare, per ora la linea di discesa è aperta alle nubi ma temendo per una possibile chiusura dopo aver scattato alcune foto di rito monto la split e ci accingiamo nella discesa. Parte Andrea andando sulla destra vista mare, alla prima curva c’è una brutta sorpresa, la neve è incredibilmente ghiacciata, temiamo che sia tutta così da quel versante per lo meno nella parte alta, nel dubbio tiro fuori la Picca. Andrea fa qualche metro in avanti e la neve fortunatamente è di nuovo polverosa ma non c’è da sottovalutare la discesa, il pendio non è ripidissimo ma un’eventuale caduta su una placca potrebbe essere molto pericolosa. Arriviamo su un canaletto stracolmo di neve, saggiamo la tenuta e la consistenza della neve e partiamo uno alla volta nella discesa tanto sognata. E’ fantastica, la neve è polvere, uno dopo l’altro alternandosi disegniamo curve perfette su quel versante vista mare da urlo, la vista della cresta Nord Ovest con il verde del monte Lieto dietro stacca in maniera eccezionale. Arriviamo dopo innumerevoli curve alla nostra traccia di salita e siamo strafelici, che discesa, in un posto così è un sogno, una neve eccezionale di una consistenza fantastica su un versante praticamente quasi a Sud. Ci congratuliamo e Andrea vuole tornare su di nuovo, è insaziabile ma come dargli torto il ferro va battuto finche è caldo e allora mangiamo qualcosa e dopo aver ripellato su di nuovo su traccia già battuta. Mentre saliamo le nubi si chiudono ma arrivati sulla cresta la visibilità torna buona e decidiamo di riguadagnare la cima. Arriviamo in cima e la visibilità è buona anche se molto peggio di prima. Rifacciamo le prima curve su pendio duro poi arriviamo di nuovo al canaletto iniziale della discesa, ci teniamo ancora più a destra verso la cresta, la neve è un pò più pesante di un’ora e mezza prima, ma con la tavola riesco a planare bene senza troppi sforzi, ancora una volta è bellissimo, sembra di sognare. Tagliamo le tracce di salita è via giù nel bosco districandosi fra rami e tronchi, fra pianette e cavalli selvatici arriviamo praticamente quasi alla macchina sciando. Fantastico, una giornata veramente da ricordare, condizioni di neve eccezionali per una montagna posta nella posizione del Matanna!