Approfittando del bel tempo e un pò del rialzo delle temperature oggi ne ho approfittato per tornare dalle parti di Vinca per cercare di intraprendere la discesa del Canale del Gobbo, canale che avevo già tentato del 2017 ma tornai indietro per il troppo innevamento e tentato anche un paio di settimane fa ma ancora niente per neve ghiacciata. Parto tardi, il canale è esposto a Ovest e prende il sole nel pomeriggio, inutile andare presto, tra una cosa e un’altra sono all’attacco del sentiero dopo vinca alle 11,30. Parto con le scarpe normali e in pochi minuti tramite sentiero raggiungo i primi prati innevati con pini isolati. Saggio la consistenza della neve e subito mi accorgo che non è per nulla morbida, 1 cm di neve morbida e sotto dura, nel frattempo una spessa copertura grigia copre il sole e si fa largo dentro di me l’idea che forse sarà la terza volta che vengo qui e torno a casa col cappotto. Metto gli scarponi e calzo subito i ramponi, Split sullo zaino e Picche in mano risalgo il canale fino ad una strettoia che aggiro sulla sinistra orografica. Continuo nella risalita del canale che non è mai molto ripido ma la neve non accenna cambiare, la vedo grigia. Chiazze di neve rossa affiorano in vari punti, risalgo il canale in velocità e verso le 13:20 sono alla foce del Gobbo. Allo sbocco del canale un’imponente cornice di neve svetta verso Orto di donna, una roba incredibile. Non c’è vento, temperatura ideale ma il sole non riesce ad uscire da dietro quello strato grigio. Comincio a pensare se è il caso di scendere, su questa neve un’eventuale caduta potrebbe essere veramente pericolosa. E’ la terza volta che vengo qui, penso e ripenso ma dentro di me oggi sento un’energia positiva, decido! Scendo. Inutile aspettare il sole, oggi non farà il suo lavoro, la neve sotto è dura ma sopra un cm di buono c’è quindi la lamina dovrebbe tenere. Mi incollo le picche alle mani, metto lo zaino e parto. Ci penso un attimo a fare la prima curva, è sempre il momento più “ansiogeno”, alla fine mi decido, la lamina tiene. Mi equilibrio con le picche e continuo a scendere, ora la pendenza aumenta e c’è poco da distrarsi, ogni curva che faccio ora derapo qualche metro prima di fermarmi e mi aiuto con la picca, non è una bella sensazione ma ormai stò scendendo. Un centinaio di metri più in basso il canale alleggerisce la sua pendenza, non vedo l’ora di essere li. Piano piano ci arrivo e imbocco la strettoia di sinistra, con le due picche piantate faccio derapare un pò la tavola per passare nello stretto e piano piano sbuco sotto su pendii più aperti e dove il sole da dietro la copertura ha leggermente lavorato un pochino di più la neve. Mi rilasso un pò, continua a sciare ora in maniera continuativa concatenando le curve ma stando attento perchè il terreno è sconnesso da vecchi svalangamenti. Arrivo dove avevo lasciato le scarpe e mi siedo, sono stanco, la tensione mi ha veramente stancato oggi. Un canale che non dovrebbe essere molto difficile con questo tipo di neve era veramente da non sottovalutare, è stata una bella mazzata. Alla fine alla terza volta il canale del Gobbo mi si è concesso!